Un test genetico basato su un esame delle urine che può predire il cancro alla vescica anni prima della diagnosi. E’ una delle notizie più importanti emerse al 38mo Congresso annuale dell’Associazione Europea di Urologia (EAU) a Milano: uno studio sulle mutazioni genetiche nelle urine i cui risultati sarebbero molto incoraggianti per identificare con anni di anticipo il cancro alla vescica, il quinto più comune nell’Unione Europea, con oltre 200.000 casi nell’UE ogni anno.
In particolare la ricerca, condotta da ricercatori francesi, iraniani e statunitensi, ha identificato mutazioni in dieci geni in grado di prevedere il tipo più comune di cancro alla vescica fino a 12 anni prima della diagnosi. Solo circa la metà dei pazienti con diagnosi in fase avanzata sopravvive per più di 5 anni. Al contrario, se individuato in fase iniziale, oltre l’80% dei pazienti sopravvive per almeno 5 anni.
Secondo l’autrice del lavoro Florence Le Calvez-Kelm dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione, ”la diagnosi del cancro alla vescica si basa su procedure costose e invasive come la cistoscopia, che prevede l’inserimento di una telecamera in vescica. Disporre di un test delle urine più semplice, e persino di prevedere la probabilità di cancro con anni di anticipo, potrebbe aiutare a individuare un maggior numero di tumori in fase precoce e a evitare esami inutili”.
Il test, UroAmp, è un esame generale che identifica mutazioni in 60 geni, sviluppato dalla Convergent Genomics, della Oregon Health Science University. Basandosi su precedenti ricerche per identificare le mutazioni genetiche legate al cancro della vescica, il team ha ristretto il nuovo test per concentrarsi sulle mutazioni in soli dieci geni.
In collaborazione con i colleghi dell’Università di Scienze Mediche di Teheran, i ricercatori hanno sperimentato il nuovo test potenziale utilizzando i campioni del Golestan Cohort Study, che ha seguito la salute di oltre 50.000 partecipanti per 10 anni, i quali hanno tutti fornito campioni di urina a inizio studio. Quaranta persone hanno sviluppato un tumore alla vescica e il team ha potuto analizzare i campioni di urina di ventinove di loro, insieme a quelli di altri 98 partecipanti sani. In 19 dei 29 partecipanti (66%) che hanno sviluppato il tumore, il test è stato in grado di predire con precisione un futuro tumore vescicale, anche se i campioni di urina erano stati prelevati fino a 12 anni prima della diagnosi clinica.
I risultati dimostrano il potenziale di un test genetico delle urine per la diagnosi precoce del cancro alla vescica.
Antonella Pitrelli